L’arte piemontese dell’aromatizzazione: Barolo Chinato e Vermut

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Il Piemonte vanta un patrimonio enologico straordinario, in cui l’arte della miscelazione ha dato vita a vini aromatizzati unici nel loro genere. Tra questi, spiccano il Barolo Chinato e il Vermut, due prodotti che rappresentano l’eccellenza e la tradizione della regione, capaci di raccontare una storia fatta di passione, innovazione e segreti tramandati nel tempo.

 

I vini aromatizzati: definizione e processo produttivo

 

I vini aromatizzati sono ottenuti da un vino base con una gradazione alcolica minima del 10%. Il procedimento prevede l’addizione di alcol etilico o acquavite per incrementare il grado alcolico, zucchero per conferire dolcezza, aumentare la consistenza ed esaltare gli aromi, e infine estratti o infusi di erbe e spezie. Questi ingredienti, selezionati con cura e mantenuti segreti dai produttori, conferiscono ai vini aromatizzati profumi e sapori unici, rendendoli capaci di stupire i palati più esigenti.

 

Il Vermut: storia, tipologie e tradizione piemontese

 

Il Vermut, la cui etimologia deriva dal tedesco *Wermut* (che significa “assenzio”), è caratterizzato dall’uso dell’artemisia absinthium, ingrediente imprescindibile che gli dona il tipico gusto amaro. La sua produzione, regolata da un disciplinare datato 2017, consente diverse varianti: può essere bianco, ambrato, rosato o rosso e declinato in tipologie extra secco, extra dry, secco, dry o dolce. Esistono anche versioni di livello superiore, riservate a chi cerca un’esperienza sensoriale particolarmente raffinata.

 

La storia del Vermut in Piemonte ha inizio nel 1786, a Torino, quando Antonio Benedetto Carpano, erborista e fondatore della ditta Carpano, ispirato da antiche bevande consumate da greci, romani e rinascimentali, creò la formula mescolando del Moscato di Canelli con una miscela segreta di erbe aromatiche e spezie. Oggi, il Vermut non è solo un aperitivo d’eccellenza, ma è anche un ingrediente fondamentale in cocktails classici come il Negroni e il Manhattan, e viene servito puro, spesso con cubetti di ghiaccio e una scorza d’arancia o di limone.

 

 

Il Barolo Chinato: un’evoluzione aromatizzata nel tempo

 

Il Barolo Chinato nasce in Piemonte sul finire dell'Ottocento, precisamente nel 1870, grazie all’ingegno di Giuseppe Cappellano, farmacista di Serralunga d’Alba con bottega a Torino. Originariamente concepito come “lenimento medicamentoso e antimalarico”, il Barolo Chinato si è evoluto diventando uno dei classici dell’enologia italiana. 

 

Questo vino aromatizzato è realizzato aggiungendo al celebre vino Barolo DOCG, la corteccia e la radice di china calissaia – pianta originaria di Perù e Bolivia – insieme ad altre sostanze aromatizzanti, zucchero e alcol. Il risultato è un vino che esprime un perfetto equilibrio tra note amaro-dolci e l’inconfondibile prestigio del nome Barolo, posizionandosi come un prodotto nobile nel panorama delle bevande alcoliche.

 

Oggi il Barolo Chinato è particolarmente apprezzato in abbinamento a dessert a base di cacao, ma la sua versatilità lo rende un compagno ideale anche per momenti di convivialità e degustazioni raffinate.

 

L’arte dell’aromatizzazione: innovazione e segreti di famiglia

 

La preparazione di vini aromatizzati come il Vermut e il Barolo Chinato richiede una maestria artigianale che unisce tradizione e innovazione. Le ricette, custodite gelosamente dai produttori, sono il risultato di studi erboristici, esperimenti e una lunga esperienza nel campo della miscelazione. Ogni produttore apporta la propria firma, creando miscele che raccontano la storia del territorio piemontese e l’evoluzione delle tecniche enologiche.

 

Questa arte della miscelazione non è solo un processo tecnico, ma rappresenta anche un viaggio sensoriale. Ogni sorso invita a scoprire aromi complessi e stratificati, in cui la dolcezza si fonde con il retrogusto amarognolo, offrendo un’esperienza gustativa che trasporta chi degusta in un Piemonte segreto, ricco di storia e di passione.

 

Abbinamenti enogastronomici e cultura del gusto

 

Il Vermut e il Barolo Chinato si prestano a una vasta gamma di abbinamenti culinari, esaltando il meglio della cucina piemontese. Il Vermut, con la sua freschezza e il suo equilibrio, è perfetto come aperitivo e si sposa bene con antipasti a base di salumi, formaggi e stuzzichini leggeri. La sua versatilità lo rende inoltre l’ingrediente ideale per cocktail che hanno fatto la storia del bere, come il celebre Negroni.

 

Il Barolo Chinato, invece, grazie al suo profilo aromatico complesso e alla sua struttura amaro-dolce, è un ottimo accompagnamento per dessert a base di cacao e cioccolato, ma si presta anche a essere degustato da solo, come digestivo, per concludere in bellezza un pasto raffinato. Questi abbinamenti non sono solo una questione di gusto, ma rappresentano un vero e proprio rituale che celebra l’arte enogastronomica piemontese.

Evelina Guerreschi

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